Linfodrenaggio Vodder

Indicazioni. Per un quadro completo delle indicazioni relative a questo metodo rimando al sito ufficiale della Scuola Italiana di linfodrenaggio Vodder. In questo contesto prenderò in esame soltanto le indicazioni relative a quelle patologie di interesse riabilitativo in cui questo metodo può essere utilizzato in associazione alla fisioterapia per favorire la riduzione di alcuni sintomi correlati.

  • Patologie a carico del sistema circolatorio: insufficienze venose, claudicatio intermittens, disturbi circolatori a carico del microcircolo
  • Patologie in ambito ortopedico: traumi articolari e muscolari, distorsioni, lesioni tendinee, legamentose, esiti di fratture, interventi di endoprotesi, sindrome algodistrofica di Sudek, colpi di frusta, artrosi, discopatie, lombosciatalgie, cervicalgie, sindrome da conflitto a carico dell’articolazione scapolo-omerale
  • Patologie in ambito neurologico come paresi facciale e sclerosi multipla
  • Patologie in ambito reumatologico

Il metodo Vodder è stato ideato da Emil Vodder e sua moglie Estrid Vodder, entrambi danesi, e da loro presentato ed introdotto ufficialmente per la prima volta a Parigi nel 1936.

 

Questo metodo prevede l’utilizzo di movimenti spirali o circolari lenti a pressione alternata che oscilla tra zero e 40 Torr e che ha un’azione sulla cute e il sottocute. Questa alternanza pressoria stimola i meccanocettori dei vasi linfatici superficiali aumentandone la motilità intrinseca di cui sono dotati, ma queste oscillazioni pressorie  hanno  anche un effetto “suzione” che favorisce lo spostamento della linfa dal liquido interstiziale ai vasi linfatici. Secondo gli studi condotti dalla Vodder Schule il trattamento con il metodo Vodder non ha soltanto  un effetto linfodrenante, che favorisce il drenaggio di liquidi e sostanze di scarto dai tessuti al sistema linfatico migliorando gli scambi metabolici, ma ha anche altri effetti importanti:

 

  • Simpaticolitico. Il linfodrenaggio Vodder infatti diminuisce il livello di attività del sistema nervoso simpatico (SNS). Il SNS fa parte del sistema nervoso vegetativo detto anche sistema nervoso autonomo (SNA) perchè non è sottoposto al nostro controllo volontario.  Il SNS è anche detto il sistema fight or flight perchè si attiva tipicamente per rispondere a situazione di “attacco o fuga”, quando occorre reagire prontamente ad un pericolo e affrontarlo oppure allontanarsene per tempo. Senza entrare nello specifico dell’argomento, da questa ultima definizione possiamo già comunque dedurre che l’attivazione del SNS deve avere degli effetti attivanti e non calmanti. Tra questi effetti troviamo l’aumento della frequenza cardiaca e importanti modificazioni a livello del sistema circolatorio che differiscono a seconda dei diversi distretti corporei, rilascio di cortisolo in circolo (detto anche l’ormone dello stress), aumento del tono muscolare.
  • Antidolorifico. L’attivazione dei recettori cutanei data dal massaggio inibisce, a livello del midollo spinale, la trasmissione dei segnali dolorifici al sistema nervoso centrale.
  • Immunologico. Questo effetto non ha ancora avuto ad oggi una dimostrazione scientifica ma, secondo le dichiarazioni della Vodder Schule, è  stato riscontrato un miglioramento delle difese immunitarie dei pazienti trattati che si sono dimostrati esser meno cagionevoli.
  • Di riduzione del tono muscolare. Ha quindi un’azione beneficca sulle contratture (data anche dall’effetto analgesico e dal drenaggio delle sostanze metaboliche di scarto dei muscoli tra cui l’acido lattico).